Associazioni

Confraternita del Carmine

Cos’è una Confraternita

Una Confraternita è una associazione di laici ed è parte integrante della Parrocchia in cui è inserita. Partecipa con pieni diritti e doveri alla vita pastorale della medesima, offrendo un apporto responsabile e costruttivo.

La Confraternita è il luogo in cui i membri, rispondendo alla vocazione universale alla santità si impegnano ad alimentare, nella Chiesa, la loro vita di unione con Cristo con gli aiuti spirituali, l’attività di partecipazione alla sacra liturgia, ed a promuovere il culto pubblico, a norma delle leggi liturgiche generali diocesane e delle proprie tradizioni.

La Confraternita del Carmine (o della Beata Vergine Maria del Carmelo) è un’associazione di fedeli che, tendendo alla perfezione della carità nel mondo secondo lo spirito dell’Ordine Carmelitano, partecipa alla sua vita e alle grazie spirituali in un’intima comunione di pensieri, ideali e opere con Maria.

Per l’erezione di una Confraternita è competente il Superiore Generale dell’Ordine, il consenso dato dal vescovo diocesano per l’erezione della casa religiosa dell’Ordine, vale anche per l’erezione della Confraternita. Invece per l’erezione in altre chiese e luoghi è necessario il consenso scritto del vescovo diocesano.
Può ammettere alla Confraternita dello Scapolare del Carmine una persona autorizzata ad agire nel nome dell’Ordine.
L’ammissione alla Confraternita avviene secondo il Rito proprio approvato dalla Santa Sede, mediante l’imposizione dello Scapolare. Questo è composto da due pezzi di stoffa colore marrone o bruno, uniti assieme da due fettucce o cordoncini. Dell’ammissione deve far fede l’iscrizione del nome del fedele, e la data, nell’apposito libro. Può venire anche rilasciata un’attestazione con l’indicazione della Confraternita o della chiesa alla quale far riferimento.
Ricevuto lo Scapolare, il fedele può liberamente sostituirlo con una medaglia, recante da una parte il Sacro Cuore di Gesù e dall’altra la Madonna. Sia la medaglia che lo Scapolare possono essere cambiati senza che intervenga una nuova benedizione.
I membri della Confraternita porteranno sempre e devotamente lo Scapolare o la medaglia, come segno sensibile della loro appartenenza a Maria nella fraternità del Carmelo.
I membri sono tenuti a dedicare abitualmente del tempo all’incontro con Dio nell’orazione, alla frequente partecipazione all’Eucaristia, alla recita quotidiana di qualche Ora della Liturgia, o di alcuni Salmi, o del Rosario, o di preghiere analoghe.
Per quanto è possibile avranno degli incontri periodici nei quali alimenteranno il senso della fraternità, la conoscenza dello spirito del Carmelo, l’attenzione ai fratelli e alle sorelle in particolari necessità, realizzando tutto in intima comunione con Maria.
Possono acquistare l’indulgenza plenaria, alle solite condizioni nel giorno dell’ingresso nella Confraternita e nelle seguenti ricorrenze: Festa della B. V. Maria del Monte Carmelo (16 luglio), di San Simone Stock (16 maggio), di S. Teresa di Gesù Bambino (1 ottobre), di S. Teresa di Gesù (15 ottobre), di tutti i Santi del Carmelo (14 novembre) e di S. Giovanni della Croce (14 dicembre).
La celebrazione solenne della Confraternita è la Commemorazione della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (16 luglio). I membri la celebreranno con intimi sentimenti di amore e di gratitudine verso Maria, rinnovando in tale giorno l’impegno del devoto servizio a lei, la fedeltà a Cristo e alla Chiesa, e affidando al cuore materno della Vergine l’intera Famiglia del Carmelo.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI SCRIVERE A: sangalli.antonio@tiscali.it

Carmelitani Laici del Movimento Carmelitano dello Scapolare (M.C.S.)

Che cos’è il Movimento Carmelitano dello Scapolare

Una vocazione laicale:

Forti del cammino ecclesiale ormai lungo più di trent’anni che dal Concilio Vaticano II giunge fino alla recente Lettera Apostolica post sinodale VITA CONSECRATA (1996), i laici stanno prendendo sempre più coscienza del disegno di comunione e complementarietà implicito nella diversità delle vocazioni che nella Chiesa sono state suscitate nel corso della storia.

Lo stato laicale appare ormai non un meno o un più rispetto alle vocazioni che emettono voti o promesse riguardanti i consigli evangelici, ma uno stato con una sua precisa identità vocazionale, che può diversificarsi nel matrimonio o in un celibato di servizio, il cui compito è identico ad ogni altra vocazione cristiana: condurre a Cristo l’intera creazione, partecipare responsabilmente alla missione della Chiesa di portare il Vangelo di Cristo come fonte di speranza per l’uomo e di rinnovamento per la società (Christifideles Laici, n. 29).

Alcuni laici convinti della dignità vocazionale dello stato laicale e attirati dal carisma proprio dell’Ordine dei Fratelli Scalzi della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, hanno cercato le ragioni di questa chiamata alla condivisione della spiritualità carmelitano-teresiana con le monache, i padri e i membri dell’Ordine secolare.

La prima ragione emersa è la possibilità di fondare il proprio apostolato nel mondo su una delle più antiche spiritualità della Chiesa, che ha saputo sempre rinnovarsi incontrando il bisogno profondo dell’uomo di ogni tempo.

È questa una garanzia di comunione ecclesiale e nello stesso tempo una somatizzazione precisa e inconfondibile, che porta il vigore del carisma carmelitano-teresiano in modo deciso all’interno del mondo contemporaneo, là dove vive e opera l’uomo comune e dove patiscono angoscia e dolore quegli ultimi nel cui volto ogni carmelitano riconosce il volto di Cristo.

La seconda ragione risiede nella fecondità che nasce da uno scambio fra diverse realtà all’interno dello stesso Ordine, come viene appunto espresso nella Lettera Apostolica, VITA CONSECRATA al numero 55:

“Questi nuovi percorsi di comunione e di collaborazione meritano di essere incoraggiati per diversi motivi. Potrà infatti, anzitutto, derivarne un’irradiazione di operosa spiritualità al di là delle frontiere dell’Istituto. (…)

Un’altra conseguenza positiva potrà poi essere l’agevolazione di una più intensa sinergia tra persone consacrate e laici in ordine alla missione: mossi dagli esempi di santità delle persone consacrate, i laici saranno introdotti all’esperienza diretta dello spirito dei consigli evangelici, e saranno così incoraggiati a vivere e a testimoniare lo spirito delle beatitudini, in vista della trasformazione del mondo secondo il cuore di Dio. La partecipazione dei laici non raramente porta inattesi e fecondi approfondimenti di alcuni aspetti del carisma, ridestandone una interpretazione più spirituale e spingendo a trarne indicazioni per nuovi dinamismi apostolici.

Per questi motivi, oltre a quelli già presenti nel Decreto ufficiale per l’imposizione dello Scapolare della B.V.M. del Monte Carmelo del 5 gennaio 1996, la vestizione dello Scapolare e l’appartenenza al M.C.S. definiscono i contorni di una vera e propria consacrazione personale nell’Ordine dei Fratelli Scalzi della B.V.M. del Monte Carmelo nello stato laicale che, in quanto tale, coinvolge ogni aspetto dell’esistenza del consacrato.”

Nota storica:

Il Movimento Carmelitano dello Scapolare è nato a Concesa (Milano), presso il Santuario della Divina Maternità di Maria dei Padri Carmelitani Scalzi, il 6 novembre 1994.

Il desiderio che animava i partecipanti era la ricerca di un cammino che li aiutasse a crescere nella sequela di Cristo, con Maria, per realizzare l’imperativo evangelico di essere perfetti come il Padre da semplici battezzati.

Il Carmelo apparve a tutti come un luogo dove Dio conduceva i passi di ciascuno, certi di trovare nella presenza amorosa e tenera di Maria, Madre, Patrona e Sorella dei Carmelitani, un sostegno ed una modalità di risposta che mostrava la concretezza di un cammino affascinante anche per chi è inserito nel mondo.

In seguito alla richiesta presentata il 15 luglio 1996 al Padre Provinciale della Lombardia, Padre Giuliano Bettati, il Definitorio Generale dell’Ordine dei Carmelitani scalzi ha approvato, in data 25 gennaio 1999, gli Statuti del Movimento Carmelitano dello Scapolare.

Movimento Ecclesiale Carmelitano

Il Movimento Ecclesiale Carmelitano è stato fondato a Brescia nel giugno 1993, per iniziativa di P. Antonio Maria Sicari o.c.d., ed è nato dall’amicizia tra alcuni religiosi carmelitani e alcuni fedeli laici desiderosi di condividere assieme, in maniera rinnovata, le ricchezze dell’antico carisma carmelitano.

La particolare urgenza di diffondere nella Chiesa il carisma carmelitano trova il suo fondamento teologico nell’insegnamento del Concilio Vaticano II sulla “vocazione universale dei fedeli alla santità nella perfezione della carità” (Lumen Gentium, c. V) e nella conseguente persuasione che “l’eximia ratio della dignità di ogni persona umana sta nella sua chiamata alla comunione con Dio” (Gaudium et Spes, 19).

In forza del patrimonio di santità e di dottrina ereditato dai tre grandi Dottori della Chiesa (S. Teresa d’Avila, S. Giovanni della Croce e S. Teresa di Lisieux), il carisma carmelitano sembra oggi particolarmente abilitato a favorire l’accesso di tutti i fedeli all’esperienza mistica, nel senso preciso indicato dal Catechismo della Chiesa Cattolica che insegna esplicitamente la chiamata di tutti i fedeli all’unione mistica:

“Il progresso spirituale tende all’unione sempre più intima con Cristo. Questa unione si chiama “mistica” perché partecipa al mistero di Cristo mediante i sacramenti – i “santi misteri” – e, in Lui, al mistero della SS. Trinità. Dio chiama tutti al mistero di questa intima unione con Lui, anche se soltanto ad alcuni sono concesse grazie speciali o segni straordinari di questa vita mistica, allo scopo di rendere manifesto il dono gratuito fatto a tutti” (CCC 2014).

Comunità Carmine

(Associazione di fedeli laici)

La Comunità Carmine è nata in Palermo, Italia, il 10 dicembre 1987, ed ha sede nella chiesa di S. Teresa alla Kalsa. È un’associazione di fedeli laica che s’impegnano a vivere la vocazione alla santità e alla missione della Chiesa nel mondo, nutrendosi con la spiritualità Carmelitana. La comunità si dedica in modo particolare all’esercizio dell’orazione e all’annunzio del suo primato intendendo, mediante l’impegno personale e l’azione comune, incrementare più perfettamente la vita cristiana propria e dei fratelli come pure assolvere all’obbligo e alla necessità di partecipare al compimento della missione della Chiesa. La Comunità è stata approvata ed aggregata all’Ordine Carmelitano il 21 maggio 1996.

Nella fedeltà viva e coerente all’orazione e alla vita di orazione, i Carmelitani Scalzi si sforzano di raggiungere “quella esperienza del Dio vivente che nella Chiesa è il loro titolo di nobiltà, la loro speciale vocazione, la loro missione salutare. Solo così essi sanno di essere nel mondo di oggi le guide e i maestri degli uomini assetati di comunione e di esperienza di Dio” (Giovanni Paolo II).

Per questo, a tutti coloro che vogliono fare un’esperienza di preghiera secondo lo stile di vita carmelitano, essi intendono offrire:

un ambiente di pace e di fraternità
un clima di silenzio e di solitudine
una direzione spirituale
un approfondimento della vita cristiana attraverso celebrazioni liturgiche, meditazioni, riflessioni teologiche…

“La Chiesa ha bisogno di chi ascolta le lezioni sublimi, gravi e difficili, di santa Teresa di Gesù e di san Giovanni della Croce. Ha bisogno di chi abbia l’audacia di una scelta così unica come la vostra” (Paolo VI)

Confraternita del Bambino Gesù di Praga

(IN ALLESTIMENTO)

Il padre Giovanni della Croce, priore dei Carmelitani scalzi di Arenzano che, con il consenso della comunità, il 25 settembre 1900 collocò un piccolo quadro raffigurante Gesù Bambino sotto la statua della Madonna del Carmine nella chiesetta del convento, è l’espressione di chi, in un momento di rinascita, si richiama alle sue origini.

Da quel momento le cose progredirono con rapidità. Il quadretto fu presto sostituito da una statua, donata da una donna, la marchesa Delfina Gavotti di Savona.

Essa fu benedetta il 2 giugno 1902 da padre Giovanni della Croce. Nel 1904 iniziò la costruzione di una chiesa più ampia, inaugurata quattro anni dopo.

Nacque la Confraternita del santo Bambino Gesù di Praga, approvata da Pio X nel 1903 e nel 1904. Si iniziò a pubblicare il “Messaggero”, allo scopo di diffondere la devozione a Gesù Bambino e di aiutare la costruzione della chiesa.

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