30 GIUGNO
Ss. Protomartiri della Chiesa Romana
dal Martirologio Romano
Santi Protomartiri della Santa Chiesa di Roma, che, accusati dell’incendio della città, furono uccisi per ordine dell’imperatore Nerone in modi diversi e crudeli: alcuni furono esposti perché fossero divorati dalle belve e dai cani, altri crocifissi e quindi dati alle fiamme, affinché, venuto meno il giorno, servissero da illuminazione notturna. Erano costoro discepoli degli Apostoli e primizie dei martiri, che la Chiesa di Roma inviò al Signore.
30 giugno 1568
Teresa di Gesù in viaggio per Medina del Campo e Valladolid, in Spagna, con Antonia dello Spirito Santo (de Henao) e il cappellano Giuliano d’Avila, fa una deviazione a Duruelo, piccolo paesino a 36 chilometri da Avila. Teresa perse un giorno intero per raggiungerlo: nessuno ne sapeva nulla, le strade erano impraticabili, ma voleva rendersi conto di persona della cascina ricevuta in dono e se poteva impiantarvi il primo convento maschile della sua Riforma. «Un cavaliere di Avila – narra Teresa di Gesù – di nome Don Raffaele, con cui non avevo mai avuto occasione di trattare, venne a sapere, non so come, della nostra intenzione di fondare un convento di Scalzi e si presentò a farmi l’offerta di una casa di sua proprietà in un piccolo villaggio (Duruelo) di pochissime famiglie, mi pare neanche venti, che serviva ad un fittavolo, incaricato di raccogliere il grano prodotto dalla sua proprietà. Io, anche se capii subito quale genere di casa dovesse essere, resi lode a nostro Signore e ringraziai molto il cavaliere. Egli mi disse che era sulla strada di Medina del Campo, proprio quella che dovevo fare per recarmi a Valladolid, essendo il cammino diretto, e che potevo vederla. Gli risposi che l’avrei fatto e mantenni la parola, partendo da Avila nel mese di giugno con una compagna (Antonia dello Spirito Santo) e con il padre Giuliano d’Avila, che era il sacerdote cappellano di San José di Avila il quale mi assisteva nei viaggi. Pur essendo partiti di mattina, siccome non conoscevamo la strada, ci smarrimmo e, poiché il villaggio era poco noto, non si riusciva a saperne molto. Pertanto ci aggirammo tutto quel giorno con molta fatica, perché il sole era molto forte. Quando credevamo di essere vicine alla meta, c’era altrettanta strada da fare. Non dimenticherò mai la stanchezza e le giravolte di quel viaggio. Arrivammo, così, poco prima di notte. Entrati nella casa, essa ci apparve in tale stato, che non ci arrischiammo a pernottare li a causa della eccessiva sudiceria che vi regnava e della gran quantità di parassiti estivi. Aveva un ingresso discreto, una camera a due con soppalco, e una piccola cucina: ecco tutto l’edificio del nostro convento! Considerai che nell’ingresso si poteva fare la cappella, che nel soppalco stava bene il coro e nella camera il dormitorio. La mia compagna, benché assai migliore di me e molto amante della penitenza, non poteva sopportare l’idea che io pensassi di fare lì un convento e mi disse: “Nessuno spirito, Madre, per buono che sia, potrà sopportare di stare qui. Rinunzi senz’altro”. il padre che mi accompagnava era del medesimo parere, ma avendogli io esposto i miei disegni, non mi fece opposizione. Ci recammo a passare la notte in chiesa: stanchi come eravamo, non avremmo voluto passarla in veglia» (Fondazioni 13,2-3).
30 giugno 1571
Nel Monastero di San José di Avila in Spagna Teresa di Gesù riceve una grazia mistica – così racconta: «La presenza delle tre Persone… (Relazioni 16) è rimasta nella mia anima fino ad oggi,… quasi costantemente. Abituata com’ero alla sola presenza di Gesù Cristo, mi sembrava sempre che la vista di tre Persone mi fosse di qualche impedimento, pur sapendo che sono un Dio solo. Oggi, mentre stavo pensando a questo, il Signore mi ha detto che mi sbagliavo nel figurarmi le cose dell’anima come quelle del corpo; dovevo capire ch’erano assai diverse e che l’anima ne poteva godere immensamente. mi parve allora che ciò richiamasse l’immagine di una spugna, quando s’imbeve e s’impregna d’acqua: così la mia anima mi sembrava riempirsi di quella divinità e, in certo modo, godere delle tre Persone che aveva in sé. Udii queste parole: Non cercare di chiudere me in te, cerca di chiudere te in me. E mi sembrava che dall’intimo dell’anima mia, dove stavano queste tre Persone e dove io le vedevo, esse si comunicassero a tutti gli esseri creati, nessuno escluso e senza separarsi da me» (Relazioni 18).
30 giugno 1794
Ad Arras, città della Francia, vittima della Rivoluzione Francese, viene ghigliottinato, per aver rifiutato di prestare giuramento alla Costituzione Civile del Clero, Dositeo di San Pietro (Giampiero Foly), nato a Flixecourt nel 1716. Salì il patibolo in compagnia di Teodosio di Sant’Alessio, pure Carmelitano Scalzo, e con altri sedici confessori della fede.
30 giugno 1899
La Serva di Dio, Marie-Léonie Martin, figlia dei Santi Luigi e Zelia Martin e sorella di Santa Teresa di Gesù Bambino, riveste nel Monastero della Visitazione di Caen, in Francia, l’abito monastico e riceve il nome di suor Francesca Teresa. Il Rito è presieduto dal Canonico Ruel, Superiore, mentre il discordo lo tiene il Canonico Lavasseur, parroco emerito di Naverre, presso La Mousse. Parlò dei Genitori e del “scelgo tutto di Teresa” e fa parlare Teresa prendendo le sue parole: “Sentire la propria debolezza è una grazia…”. La Serva di Dio ha presenti allo spirito le raccomandazioni di San Francesco di Sales: «Pratichiamo certe piccole virtù conformi alla nostra pochezza: la pazienza, la sopportazione del prossimo, il servizio, l’umiltà, la dolcezza, l’affabilità, la sopportazione della nostra imperfezione… Non piacciamo a Dio per la grandezza delle nostre azioni, ma per l’amore con cui le compiamo».
30 giugno 1907
Nella città di Susa in Piemonte, il Servo di Dio Maria Eugenio di Gesù Bambino (Enrico Grialou), riceve il sacramento della Cresima da Mons. Mazario, vescovo di Susa, dove Enrico sta facendo le scuole medie, in un Istituto tenuto da Padri francesi, Les Pères du Saint Esprit.
30 giugno 1930
Sua Santità Pio XI crea Mons. Raffaello Carlo Rossi, già Vescovo di Volterra Cardinale col Titolo di Santa Prassede.
30 giugno 1989
Maurizio di Gesù Bambino (Edoardo Vigani) parte per il Monte Carmelo ad Haifa in Israele, presso il Convento Stella Maris, culla dell’Ordine Carmelitano. Qui gli venne affidata la casa situata sull’altra estremità della catena del Monte Carmelo, detta El-Muhraka, il Sacrificio.