Diventare Carmelitano Scalzo
Se sei un uomo di età superiore ai 18 anni, senti il desiderio e l’attitudine, con l’aiuto di Dio, e hai un’autentica vocazione alla vita religiosa nel Carmelo, potrai essere Carmelitano. Provarlo dipenderà comunque da te.
Come so che ho la vocazione al Carmelo?
Tu stesso hai la risposta. Contattando il Convento S. Girolamo di Ferrara, attraverso un’esperienza di discernimento, ti aiutiamo a vedere con chiarezza i segni di una possibile chiamata per mezzo degli strumenti adeguati e a prendere una decisione ben strutturata.
Quanto tempo dura l’esperienza?
Il processo è personalizzato e può durare da alcuni mesi ad alcuni anni, secondo le tue caratteristiche particolari ed il grado della tua maturità vocazionale. Puoi entrare nel, o uscire dal, processo quando tu e/o il direttore del programma lo considerino conveniente.
Che cosa accadrà ai miei studi la mia carriera, la mia situazione attuale?
Puoi continuare il corso normale della tua vita fino a decidere, con la luce del Signore, se continuerai così o cambierai la rotta della tua esistenza. I tuoi studi o la tua carriera accademica e professionale attuali potranno essere continuati o anche perfezionati dopo, nel contesto della missione del Carmelo.
Che cosa accade se decido di non continuare col Programma di discernimento vocazionale?
Avrai avuto un’esperienza profonda di vita cristiana, una maggiore conoscenza del Carmelo, delle sue opere e di te stesso. Inoltre, avrai deciso con maggiore chiarezza la tua propria strada.
Quanto devo pagare per l’esperienza di discernimento vocazionale?
Ti accorderai col direttore del Programma Vocazionale, secondo le tue possibilità. La cosa importante è definire la tua strada, il resto sarà secondario.
Dove e con chi posso parlare?
Puoi consultare i Carmelitani che conosci oppure rivolgerti alla nostra Casa di Accoglienza che ti offrirà fraternità e competenza.
I Carmelitani vivono pienamente la loro vocazione di religiosi nel pieno sviluppo dei loro talenti umani.
Nel concreto…
Se hai voglia di prenderti un fine settimana o alcuni giorni tutti per te, per condividere il cammino di fede assieme ad altri giovani, con la presenza di un padre carmelitano per sostare con calma, hai la possibilità di farlo.
Un esempio…
Santa Teresa di Gesù Bambino scriveva così:
“Prima di prendere la penna (ed iniziare a scrivere la sua Autobiografia), mi sono inginocchiata davanti alla statua di Maria…, l’ho supplicata che mi guidi la mano: nemmeno un rigo voglio scrivere che non piaccia a lei! Poi ho aperto il Vangelo, e lo sguardo è caduto su alcune parole: “Gesù salì sopra una montagna, e chiamò a sé quelli che volle: e andarono a lui” (Mc 3, 13).
Questo, proprio questo il mistero della mia vocazione, della mia vita tutta, e in particolare il mistero dei privilegi di Gesù sull’anima mia. Gesù non chiama quelli che sono degni, bensì chi vuole lui, o, come dice san Paolo: “Dio ha pietà di chi vuole lui, ed usa misericordia a chi vuole lui. Non è dunque opera di chi voglia né di chi corra, bensì di Dio che usa misericordia” (Rm 9,15-16). Per tanto tempo mi sono chiesta perché Dio abbia delle preferenze, perché tutte le anime non ricevano grazie in grado uguale, mi meravigliavo perché prodiga favori straordinari a Santi che l’hanno offeso, come san Paolo, sant’Agostino, e perché, direi quasi, li costringe a ricevere il suo dono; poi, quando leggevo la vita dei Santi che Nostro Signore ha carezzati dalla culla alla tomba, senza lasciare sul loro cammino un solo ostacolo che impedisse di elevarsi a lui, e prevenendo le loro anime con tali favori da rendere quasi impossibile che esse macchiassero lo splendore immacolato della loro veste battesimale, mi domandavo: perché i poveri selvaggi, per esempio, muoiono tanti e tanti ancor prima di avere inteso pronunciare il nome di Dio?
Ma Gesù mi ha istruita riguardo a questo mistero. Mi ha messo dinanzi agli occhi il libro della natura, ed ho capito che tutti i fiori della creazione sono belli, le rose magnifiche e i gigli bianchissimi non rubano il profumo alla viola, o la semplicità incantevole alla pratolina… Se tutti i fiori piccini volessero essere rose, la natura perderebbe la sua veste di primavera, i campi non sarebbero più smaltati di infiorescenze. Così è nel mondo delle anime, che è il giardino di Gesù. Dio ha voluto creare i grandi Santi, che possono essere paragonati ai gigli ed alle rose; ma ne ha creati anche di più piccoli, e questi si debbono contentare d’essere margherite o violette, destinate a rallegrar lo sguardo del Signore quand’egli si degna d’abbassarlo. La perfezione consiste nel fare la sua volontà, nell’essere come vuole lui”.
Diventare Carmelitana Scalza
È possibile che il Signore mi chiami ad essere Carmelitana scalza?
Lo scoprirlo dipende da te, poniti in ascolto e in ricerca.
A chi devo rivolgermi per avere indicazioni o consigli?
In tutta Italia ci sono Monasteri di Carmelitane Scalze e Conventi di Padri. Forse un tuo amico conosce una monaca o un Padre, forse c’è un Monastero o un Convento anche vicino a casa tua… prova a suonare il campanello.
Dopo aver suonato… cosa faccio?
Puoi iniziare una serie di incontri con un Padre o una Monaca o se vuoi, trascorrere qualche periodo in monastero dove vivono già dei giovani in ricerca e dove troverai una monaca disponibile per accompagnarti nel discernimento.
È possibile eventualmente “vedere dal di dentro” come si vive in Monastero?
Certamente. A quante manifestano chiari segni di vocazione contemplativa, le nostre costituzioni permettono di poter vivere un periodo di prova all’interno del Monastero condividendo la vita delle monache. È possibile trattenersi fino a tre mesi. È una preziosa occasione per un ulteriore discernimento. Molti Monasteri lo consentono.
Posso allora non compromettere il mio lavoro o lo studio?
Puoi. Infatti la prova ti permette di usufruire di ferie o di aspettativa.
Come si articola il cammino di formazione?
Il cammino inizia con il postulato la cui durata può variare da sei mesi a un anno e mezzo, a seconda del cammino personale. Inizierai poi il noviziato vestendo l’Abito dell’Ordine e vivrai un periodo di uno o due anni a seconda del Monastero che ti avrà accolto. Il noviziato sboccerà nella Prima professione e nel periodo dei voti temporanei che sarà di circa tre anni. Come vedi avrai sufficiente tempo per conoscere il disegno di Dio su di te.
Se durante il percorso mi accorgessi che sono chiamata ad un’altra vita?
Se confrontandoti con chi ti accompagna sentirai nel tuo cuore che Lui ti chiama altrove, sarai aiutata a seguire la tua strada e avrai avuto la possibilità di vivere un’esperienza di arricchimento che ti avrà aiutato a far più luce sulla tua vita.
Come faccio a capire se la vita monastica nel Carmelo fa per me?
Di solito si arriva a porsi questa domanda dopo aver letto qualcosa dei Santi del Carmelo, dopo aver avvicinato un Monastero o un Padre carmelitano. Il modo migliore per approfondirla è confrontarsi direttamente con le monache e farsi raccontare la loro esperienza, poi, eventualmente, chiedere una prova previa.
Come fanno di solito le monache a discernere una vocazione?
Cercano amorevolmente di capire se tu hai il desiderio di regalare la vita a Gesù in un modo semplice ed essenziale come è quello delle Carmelitane, che hanno il “pallino” di andare al cuore delle cose! (“Nel cuore della Chiesa, mia madre, io sarò l’amore” diceva S. Teresa di Gesù Bambino).
Cos’è la prova previa?
È un periodo di tempo, che varia a seconda delle esigenze personali, in cui puoi concretamente fare esperienza della vita all’interno del Monastero: pregare, lavorare, scambiare idee e fraternizzare con le monache. Terminata la “prova” torni a casa tua e ascolti quello che ha suscitato in te questo “contatto diretto”.
Se una ha paura di non resistere in clausura significa che non ha la vocazione?
L’unico modo che hai per rispondere a questa domanda è provare concretamente… entrando nella vita tanti dubbi svaniscono da sé, altri prendono reale consistenza. Comunque la clausura non è il fine della nostra vocazione, ma solo un mezzo per custodire il raccoglimento e la comunione fraterna.
Se una ha paura di non riuscire ad abituarsi al silenzio significa che non ha la vocazione?
Al silenzio come dialogo e luogo di incontro con Gesù ci si “allena” un po’ alla volta, man mano che si inizia a gustare questo tipo di amicizia. Comunque la nostra vita è allo stesso tempo eremitica e fraterna: una giornata comprende momenti di solitudine (in cella o in coro, al lavoro) e momenti di allegro scambio fraterno.
Io posso diventare carmelitana scalza?
Ti risponde Gesù: “Tutto è possibile per chi crede”. Se hai stabilito un rapporto vivo con Gesù-Dio incarnato per il tuo amore, se senti che Lui ti chiama a seguirlo più da vicino nella via del Carmelo Teresiano, se credi fermamente che Lui può renderti capace di farlo con fedeltà e perseveranza, nonostante i tuoi limiti, allora anche tu puoi.
Come so che ho la vocazione al Carmelo?
La vocazione è sempre un fatto di fede. Per conoscere la propria vocazione occorre fare un cammino di discernimento, che non si può fare da sole. Occorre farsi aiutare, prima di tutto dal Signore, attraverso la preghiera, e insieme da chi può illuminarci e aiutarci in questo cammino.
Quanto tempo dura l’esperienza?
Se decidi con libertà di fare un periodo di esperienza presso il Centro, questo periodo potrà durare più o meno, a seconda delle tue possibilità di tempo e delle tue necessità di discernimento e di aiuto. È chiaro che il Centro è un mezzo e non un fine.
Che cosa accade se decido di non continuare col Programma di discernimento vocazionale?
Sei liberissima di farlo in ogni momento. Se avrai agito con rettitudine e serietà, ti accorgerai di non aver perso tempo, ma di essere cresciuta nella conoscenza di te stessa, di Dio e del Carmelo, così da poter scegliere liberamente anche un’altra strada.
Quanto devo pagare per l’esperienza di discernimento vocazionale?
Per questo ci accorderemo, secondo le tue possibilità.
Dove e con chi posso parlare?
Puoi consultare i Carmelitani o le Carmelitane Scalze che conosci, oppure puoi rivolgerti direttamente al nostro convento di Ferrara, dove avrai modo anche di incontrare altri giovani che, come te, cercano di orientare la propria vita secondo la volontà di Dio e di farne un dono per il bene dell’umanità, per l’edificazione della Chiesa e per la gloria della Trinità Santissima.
Con S. Teresa di Lisieux ti diciamo che quello che conta è “fare la volontà di Dio, essere ciò che Egli vuole che siamo” (inizio del Manoscritto A). E questo, ripetiamo, richiede un cammino di discernimento. Il nostro Centro è una proposta di aiuto.
Carmelitana Scalza… una via per me?
Coraggio!… solo con un atteggiamento di ascolto della Parola di Dio e attraverso un approfondimento dei testi dei Santi del Carmelo, mediante l’aiuto di un Padre o di un Monastero, puoi verificare se questa è veramente la strada che il Signore ti chiama a percorrere.
Come posso verificare questo desiderio che c’è in me?
“Gesù allora si voltò e vedendo che lo seguivano disse: “Che cercate?” Gli risposero: “Maestro dove abiti?” Disse loro: “Venite e vedrete” Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui” (Gv 1, 38-39).
Forza!… “Alzati!” non avere paura! Solamente attraverso un’esperienza più diretta (prova previa) puoi veramente discernere la volontà del Signore.